venerdì 19 ottobre 2012

La critica situazione dell'Istituto degli Innocenti di Firenze

 
 
L’Istituto degli Innocenti, gloriosa istituzione fiorentina, fa parte della ricchezza di questa città e tra le molteplici attività, ha, e forse sarebbe quasi meglio dire AVEVA, un servizio di documentazione che prevedeva, oltre al notevolissimo archivio storico, anche una Biblioteca specializzata sui temi psicologici, pedagogici, sociali, giuridici e statistici relativi all’Infanzia e all’Adolescenza.
 
A giugno 2012 ci lavoravano:
  • - 3 persone direttamente dipendenti dall’Istituto,
  • - 2 collaboratori con contratto co.co.co.
  • - 7 persone attraverso una cooperativa.
A luglio 2012 ci lavoravano:
  • - 3 persone direttamente dipendenti dall’Istituto
  • - 1 collaboratore co.co.co.
  • - 3 persone della cooperativa
Da un giorno all’altro il monte ore della cooperativa e del servizio in generale è stato diminuito di più del 50%, il collaboratore non ha avuto il rinnovo del contratto (sarebbe stato il quarto rinnovo in un anno e mezzo) e ora il servizio della cooperativa è stato prorogato solo fino a dicembre in attesa di decisioni.
  
Altri servizi dell’Istituto sono stati tagliati allo stesso modo. Una ventina di collaboratori, che già vivono nel precariato, sono stati tagliati oppure si sono visti offrire contratti indecenti (diminuzione del salario per lo stesso lavoro).
Le cause sono state date, da parte della dirigenza, alla spending review: all’incertezza dei mancati rinnovi dei contributi statali. Però le modalità delle decisioni e delle comunicazioni, la trasparenza e la discussione sono state considerate un optional da parte della dirigenza stessa.
Il sospetto è che alle volte la crisi sia solo un pretesto per tagliare quello che viene considerato inutile, non produttivo, forse anche scomodo. Abbiamo bisogno di dirigenti capaci e lungimiranti.
Altrimenti, come dice Marchionne, Firenze diventerà davvero piccola e povera, poiché la ricchezza di Firenze, della Toscana e dell’Italia, potrebbero poggiare e, per chi vuol davvero vedere, poggiano sulle attività non produttive. È il meraviglioso paradosso italiano, messo in pericolo da chi mette in pericolo le biblioteche!
 
 
Intervento a cura di Enos Mantoani
in occasione del presidio del 13 ottobre 2012
davanti alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

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